NFT: cosa sono e come iniziare a investire in non fungibile token
Gli NFT sono un particolare esempio di criptovalute che hanno iniziato ad acquisire notorietà da alcuni anni. Il loro utilizzo è prevalentemente legato al mercato dell’arte digitale, ma si adattano a tutti i contenuti presenti su internet, dalle canzoni ai video e persino foto e meme.
La loro creazione e la loro compravendita è piuttosto semplice grazie all’utilizzo di piattaforme e siti che fanno da tramite tra artisti, venditori e compratori. Tutte le transizioni, dal momento del conio di un NFT al momento della vendita effettiva, vengono registrate tramite la tecnologia blockchain, così come avviene con le transizioni di altre criptomonete, per esempio i bitcoin.
Tuttavia gli NFT hanno un funzionamento piuttosto particolare, a partire dalla definizione del valore di ciascun NFT. Come verrà spiegato nel dettaglio nei prossimi paragrafi, il valore di un NFT non è stabile nel tempo e, soprattutto, gli NFT non sono scambiabili tra loro.
Cosa sono esattamente i Non Fungible Token? E sono davvero un buon investimento? Continua a leggere per scoprire tutti i dettagli e fare chiarezza.
Coso sono gli NFT
Gli NFT (Non Fungible Token) sono delle monete virtuali, che hanno punti in comune e differenze con le altre criptovalute. Gli NFT sono sostanzialmente stringhe di codice digitali unici che rappresentano la proprietà di un bene digitale, come musica, videogiochi, film o foto. Qualsiasi contenuto viene creato digitalmente può avere un equivalente in NFT.
Questo particolare tipo di criptovaluta è nato nel 2017, ma è diventata davvero famosa cinque anni più tardi, quando l’NFT dell’opera d’arte digitale di Beeple (all’anagrafe Mike Winkelmann) fu venduta per 69 milioni di dollari. Ad oggi molti artisti mettono in vendita gli NFT delle proprie opere d’arte. Tra gli artisti più pagati per l’acquisto degli NFT è sicuramente Pak: una delle sue creazioni, The Merge, è stata venduta per ben 91,7 milioni di dollari.
Cosa determina il valore
NFT è l’acronimo di Non Fungible Token, ovvero gettoni non fungibili e, come abbiamo visto, consistono in un codice che rappresenta la proprietà di un bene digitale. Come avviene per le opere d’arte, il cui valore economico dipende dalla notorietà dell’autore, dai parametri del mercato in un determinato periodo storico e l’interesse dei potenziali acquirenti, così succede con gli NFT.
A differenza delle altre criptovalute e delle monete tradizionali, gli NFT non possono essere scambiati con altri NFT. Una moneta da un euro può essere scambiata con un’altra moneta da un euro, giacché entrambe le monete avranno lo stesso valore. Allo stesso modo un bitcoin può essere scambiato con un altro bitcoin. Questo avviene perché sia gli euro che i bitcoin hanno un valore determinato e condiviso che prescinde da loro stessi. E questo non avviene per gli NFT.
Il valore degli NFT dipende dal mercato e questo aspetto rende gli NFT particolarmente soggetti a oscillazioni ed evoluzioni: un bene che oggi vale migliaia di dollari o euro, nel giro di poco tempo potrebbe non interessare più e, di conseguenza, perdere il proprio valore.
D’altronde questo tipo di comportamento non deve sorprendere. Al mondo ci sono molti oggetti che hanno valore non per loro stessi ma per l’interesse che riscuotono nel pubblico come le opere d’arte, i cimeli, autografi e pezzi da collezione. Anche questi, infatti, possono essere iscritti nella categoria di beni non fungibili.
Come creare un NFT
In teoria, qualsiasi contenuto creato digitalmente può essere convertito in NFT: che sia una foto, un video o una canzone può diventare un token non fungibile. Perfino un Tweet. Per creare un NFT, quindi bisogna in primo luogo creare un contenuto, di qualsiasi tipo e formato.
Il contenuto non deve necessariamente essere creato da chi vuole trasformarlo in NFT, ma sicuramente è necessario averne i diritti di proprietà intellettuale. Condizione sine qua non per procedere.
A questo punto bisogna “coniare” l’NFT. Per farlo ci si può avvalere delle numerose piattaforme e marketplace che offrono questo tipo di servizio come Nifty Gateway e Opensea. Quindi, caricare il contenuto sulla piattaforma scelta, e verranno registrati sulla blockchain. Questa operazione non è gratuita, ma ha dei costi e delle commissioni che cambiano da sito a sito.
Una volta conclusa questa fase, l’NFT è pronto per essere messo in vendita, scegliendo tra il prezzo fisso oppure l’asta.
Come investire Token non fungibili
Investire in NFT non è un’operazione complicata, ma richiede un certo grado di attenzione, sia nel momento della scelta del bene da acquistare che nel momento della transazione vera e propria. Per questo è molto importante informarsi e, eventualmente, rivolgersi a esperti del settore. Soprattutto quando si tratta di cifre più importanti, come avviene per i contenuti digitali di un certo valore, è bene scegliere un professionista che sappia guidare nella scelta e consigliare correttamente.
Non bisogna dimenticare che gli NFT non hanno un valore intrinseco e quello che oggi può essere comprato con un grande investimento, domani potrebbe non valore assolutamente nulla.
Per investire in NFT è necessario aprire un conto su un mercato o su una piattaforma dedicata a questa criptomoneta, per esempio Open Sea e Rarible. Il passo successivo sarà quello di creare un portafoglio digitale per registrare le chiavi NFT e i token di criptovaluta.
A questo punto è possibile finanziare il proprio account. Qualora si scelga di utilizzare un portafoglio esterno o un marketplace di criptovalute, sarà necessario collegare il proprio metodo di pagamento digitale (carta o conto bancario) in modo che le transizioni finanziarie possano essere svolte correttamente.
I beni non possono sempre essere acquistati sul momento: in alcuni casi sarà necessario partecipare a un’asta e rivaleggiare contro altri acquirenti, esattamente come avverrebbe a un’asta di opere d’arte. Una volta completato l’acquisto, si può accedere all’NFT nel portafoglio crittografico.
Le piattaforme per investire in NFT
Ci sono diversi siti che offrono l’occasione di investire in NFT e ciascuna di esse presenta diversi gradi di difficoltà di utilizzo. Tra tutte si distinguono Valuables, per l’acquisto di tweet oppure , specializzato per le opere d’arte, a cui si aggiungono Rarible e Open Sea. Quest’ultimo, nello specifico, è la piattaforma di Ethereum, il papà, potremmo dire, degli NFT.
In generale, possiamo dire che non ci sono piattaforme migliori di altre, ma è bene non affidarsi a quelle di cui non si conosce l’affidabilità e la correttezza, per non ritrovarsi in spiacevoli situazioni. Tra i criteri di scelti vanno sicuramente considerati:
- sicurezza della piattaforma
- chiarezza delle informazioni
- facilità di utilizzo
- costi delle transizioni
- qualità dei contenuti in vendita
Pro e contro: come capire se è investire e una buona idea
Come si può evincere, gli NFTportano con sé grande potenziale economico e una certa facilità di acquisto, ma anche molta incertezza. Volendo schematizzare e semplificare potremmo dire che alcuni pro potrebbero essere:
- tecnologia nuova che potrebbe portare a grandi risultati in futuro
- forti guadagni per coloro che hanno investito negli ultimi anni
- si può presumere che in futuro il valore degli NFT si stabilizzi come è accaduto con le opere d’arte fisiche.
Alcuni contro potrebbero essere:
- L’acquisto non implica un pieno possesso dell’opera, come avviene con gli oggetti fisici
- Attualmente, il valore degli NFT è ancora molto precario e incerto
- Di per sé non generano alcun introito.