Macbeth e l'ambizione sfrenata di potere
Macbeth, protagonista della celebre opera di William Shakespeare, è uno tra i personaggi più psicologicamente complessi creati dal drammaturgo inglese. Immaginario si, ma ispirato al vero Re Macbeth di Scozia dal 1040 al 1057.
Rileggere questa tragedia con le consapevolezze e alla luce del mondo attuale è rivelatore. Il fascino del potere e le conseguenze causate da un’ossessiva ricerca sono infatti rimasti invariati. Infatti la tragedia di Macbeth esplora la smania di potere e le sue conseguenze devastanti, temi che risuonano profondamente anche nella società odierna. Vediamo insieme perché.
Trama di Macbeth
La profezia rivela anche che il suo trono cadrà a causa dei figli di Banco, che erediteranno il trono.
Quando Macbeth diventa signore di Cawdor, spinto dall’incitamento di sua moglie Lady Macbeth, decide di uccidere il re Duncan per diventare egli stesso sovrano. Da questo momento in avanti la scalata verso il potere e la brama smaniosa conduce Macbeth a gesti estremi.
Numerosi omicidi, tra cui anche quello dei figli di Banco, la moglie attuale e il figlio di Macduff avuto dalla donna da precedenti nozze. Macbeth finirà infatti ucciso dal vendicativo Macduff. Anche la moglie di Macbeth ha un ruolo cruciale nella storia. Sarà proprio la Lady infatti a mal consigliare Macbeth nei suoi momenti di crisi, ad agire per il peggio. La fine della donna è la morte delirante, preceduta dalla pazzia.
Macbeth: potere, orrore e follia
Le opere del drammaturgo William Shakespeare sono celebri, oltre che per i motivi già trattati, per trattare temi riguardanti la vita umana.
Lo smarrimento provocato dalla ricerca bramosa di potere e la follia accecante hanno sempre rivestito una parte fondamentale nel teatro shakespeariano.
Il medesimo malessere esistenziale si riscontra in ogni manifestazione artistico di quel periodo storico. In Europa si andava infatti diffondendo un pessimismo legato al soprannaturale e quindi costellato di arti magiche, stregoneria e occultismo.
Macbeth contiene al suo interno in toto il medesimo clima culturale e queste conseguenti tematiche e stile d’ ambientazione:
- le profezie stregate;
- l’intervento fondante degli elementi naturali;
- la crisi psicologica dei personaggi;
- il predominare della violenza causata dalla follia;
- le ambientazione dark e prevalentemente notturne;
- la rapidità del succedersi delle azioni indice di un istinto dilagante.
La tragedia è letteralmente caratterizzata dal prevalere di due colori: nero e rosso.
Le luci, che sono più penombra, sembrano anche esse stregate. I lampi squarciano il cielo, le torce emanano fioco chiarore.
Il sangue è indice dell’angoscia e della trasformazione dei personaggi.
L’ambizione sfrenata in Macbeth: un’analisi del personaggio
La brama di potere, tra immaginazione e realtà, caratterizza l’ambizione di Macbeth, che è protagonista indiscussa della tragedia.
Un pensiero che divora, rende ciechi e fa perdere il controllo della realtà distruggendo vite.
Un’altra caratteristica di Macbeth è la forte presenza di una perdita di senso di realtà offuscata dall’immaginazione.
La maggior parte di azioni che Macbeth compie sono istintive, senza calcolo né previsioni degli effetti, suggerite da un’accecante immaginazione che gli fa abbandonare del tutto ogni qual sorta di razionalità La mente di Macbeth è infatti fuori controllo ed invasa da una follia che gli fa sembrare le allucinazioni realtà.
Macbeth è inizialmente presentato come un eroe leale e coraggioso, ma l’incontro con le streghe scatena in lui un’irrefrenabile ambizione.
La prospettiva del potere lo consuma al punto da spingerlo a commettere atti atroci, come l’assassinio di Duncan. Ogni crimine lo porta a un ulteriore degrado morale, rendendolo sempre più paranoico e distaccato dalla realtà.
La sua incapacità di fermarsi evidenzia come l’ambizione, se non controllata da limiti etici, possa portare alla completa autodistruzione.
Macbeth: specchio della nostra coscienza individuale
Possiamo considerare Macbeth come una rappresentazione del male da sempre esistente nella struttura di potere di ogni società.
Allo stesso modo si cela all’interno di noi stessi da condizionare la nostra esistenza nella nostra di ricerca di successo sia sociale sia professionale.
Macbeth è lo specchio che ritrae la coscienza non solo collettiva, a cui sarebbe più facile attribuire tutte le colpe, ma anche individuale.
Non sono infatti solo gli “altri”, le strutture economiche e politiche, ma in primis le nostre azioni ad essere le responsabili.
Macbeth e la sua brama di potere non tenta di giustificare a nessuno i suoi crimini ma è consapevole che prima o poi dovrà fare i conti con la propria coscienza. Ed è proprio questo che lo porta alla follia. Una mancanza o cercata non consapevolezza che in realtà permea il personaggio e la realtà che lo circonda.
Lady Macbeth: complice o artefice della tragedia?
Lady Macbeth è una figura centrale nella tragedia, spesso vista come l’istigatrice principale dei crimini del marito. Appresa la profezia delle streghe, ella teme che Macbeth sia troppo “pieno del latte della bontà umana” per compiere l’atto necessario a ottenere la corona.
Lo manipola mettendo in discussione la sua virilità e determinazione, pianificando meticolosamente l’omicidio di Duncan.
Tuttavia, mentre Macbeth si immerge sempre più nella violenza, Lady Macbeth viene sopraffatta dal senso di colpa, manifestando segni di instabilità mentale che la conducono al suicidio.
Questo solleva interrogativi sul suo ruolo: è stata la mente dietro la tragedia o anch’ella vittima delle circostanze?
Il potere e le sue conseguenze: parallelismi tra Macbeth e la società contemporanea
La tragedia di Macbeth offre una profonda riflessione sulla natura corrosiva del potere e dell’ambizione sfrenata.
Nella società contemporanea, osserviamo spesso figure che, spinte dal desiderio di potere, oltrepassano limiti etici e morali, causando danni a sé stesse e agli altri. La storia di Macbeth funge da monito sulle conseguenze devastanti di un’ambizione incontrollata e sulla perdita di umanità che può derivarne.
In un’epoca in cui il successo è spesso misurato in termini di potere e influenza, la tragedia shakespeariana rimane sorprendentemente attuale, invitando alla riflessione sull’importanza dell’integrità e dei valori morali.
Ambizione e perdita di umanità
In “Macbeth”, il protagonista, inizialmente un valoroso generale, viene consumato dal desiderio di ascendere al trono, spingendosi fino al regicidio.
Questo percorso lo porta a una progressiva disumanizzazione, caratterizzata da paranoia, isolamento e ulteriore violenza. Analogamente, nella società contemporanea, individui mossi da un’ambizione incontrollata possono compromettere i propri valori etici, portando a comportamenti immorali o illegali nel tentativo di mantenere o accrescere il proprio potere.
Questo fenomeno è osservabile in vari ambiti, dalla politica all’economia, dove scandali e corruzione emergono come conseguenze di una ricerca sfrenata del successo personale.
Il ruolo della coscienza e delle conseguenze psicologiche
Lady Macbeth, dopo aver orchestrato l’assassinio di Duncan, è sopraffatta dal senso di colpa, manifestando segni di instabilità mentale che la conducono al suicidio. Questo sottolinea come la coscienza possa tormentare chi ottiene il potere attraverso mezzi illeciti.
Nella realtà attuale, molte persone che raggiungono posizioni di rilievo tramite azioni discutibili possono affrontare stress, ansia e rimorsi, compromettendo la loro salute mentale e il loro benessere generale.
Strutture di potere e corruzione sistemica
La Scozia descritta da Shakespeare è afflitta da una leadership tirannica che genera instabilità e sofferenza. Questo riflette situazioni contemporanee in cui sistemi di potere corrotti o autoritari provocano disuguaglianze sociali, repressione e conflitti.
La tragedia di Macbeth funge da monito sulle conseguenze di un potere esercitato senza responsabilità e sulla necessità di una governance etica e trasparente.
Responsabilità individuale e collettiva
Macbeth rappresenta non solo il male insito nelle strutture di potere, ma anche quello presente nell’individuo.
La sua storia ci invita a riflettere sulla responsabilità personale nelle scelte che compiamo e sull’importanza di mantenere l’integrità morale di fronte alle tentazioni dell’ambizione.
Nella società odierna, ciò si traduce nella necessità di promuovere una cultura che valorizzi l’etica e la responsabilità, sia a livello personale che istituzionale.
La fine delle illusioni
Macbeth, verso il volgersi del finale dell’opera, è stato abbandonato da tutti e si rende conto di aver fallito nel suo progetto di onnipotenza.
Le streghe gli hanno voltato le spalle, nonostante avessero garantito l’invulnerabilità.
La moglie, lady Macbeth, da risoluta e feroce che era, dopo un crollo psicologico e una follia divenuta ossessione muore suicida. Macbeth è consapevole di aver commesso degli errori che non verranno mai perdonati né esiste soluzione al baratro di autodistruzione in cui è finito. La vendetta sta per compiersi.
“Domani, e poi domani, e poi ancora domani: così, a piccoli passi, giorno dopo giorno, il tempo striscia fino all’ultima sillaba degli anni divenuti soltanto un ricordo; e tutti i nostri ieri non hanno fatto che illuminare a dei pazzi la via che conduce alla polvere della morte. Spegniti, spegniti, piccola candela! La vita è solo un’ombra che cammina, un povero commediante che si pavoneggia e si dimena per un’ora sulla scena e poi cade nell’oblio: la storia raccontata da un idiota, piena di frustrazione e di foga, e che non significa nulla”.