3 tecniche efficaci per gestire il conflitto
Saper gestire il conflitto è una qualità molto importante da acquisire per poter agire sia nella vita quotidiana, familiare e in quella lavorativa. Da sempre, il conflitto è parte integrante delle relazioni all’interno di un gruppo, di qualsiasi tipologia esso sia.
La gestione dei conflitti si riferisce all’insieme di pratiche e processi utilizzati per mitigare, risolvere o gestire in modo costruttivo i disaccordi o le divergenze che emergono tra individui, gruppi oppure organizzazioni. I conflitti possono derivare da differenze di opinioni, obiettivi, valori o percezioni.
Gestire il conflitto implica identificare e analizzare le cause di fondo del disaccordo, una comunicazione efficace tra le parti coinvolte, nonché l’impiego di tecniche specifiche per trovare soluzioni accettabili per tutte le parti.
Analizziamo insieme cosa si intende, come si può affrontare e quali attività possono essere messe in atto.
Gestire il conflitto sul lavoro: come agire?
- incompatibilità di pensiero e/o comportamento;
- mancata condivisione di progetti e obiettivi;
- bassa coerenza d’intenti da parte dell’azienda.
- prevenire situazioni di malcontento che possono minare il clima lavorativo e influire sul rapporto con i clienti dell’azienda;
- evitare conseguenze personali dannose come la sindrome di burnout;
- avere un team immerso in un clima che favorisca il benessere organizzativo e
- funzioni efficacemente.
Tipologie di controversie lavorative più comuni
- contingente: la sua causa è di semplice individuazione cosi come lo è trovare soluzioni per gestire il conflitto in modo ottimale;
- dislocato: il vero motivo non è evidente ma si nasconde dietro una situazione all’apparenza poco importante;
- erroneamente attribuito: anche detto invisibile, in quanto le persone coinvolte non lo percepiscono chiaramente, ed esso rimane latente.
- tecniche di negoziazione, che possono essere apprese anche grazie al coinvolgimento di uno psicologo in azienda;
- capacità di leadership, skill fondamentale per lavorare in ambito aziendale. Consiste nella capacità del manager di guidare con autorevolezza il gruppo guadagnandosi la fiducia e raggiungendo gli obiettivi che prefissati;
- ascolto attivo: tecnica che promuove l’impegno reciproco nel cercare di comprendere l’altro. Si tratta di un atto intenzionale tramite il quale ci si impegna a percepire sia il messaggio esplicito dell’altro sia quello implicito.
Il metodo vincente
- calo della produttività;
- poca comunicazione e minore disponibilità all’apertura e all’ascolto;
- diffusione di pettegolezzi.
- esporre i propri bisogni senza assumere un atteggiamento difensivo;
- assicurarsi che il proprio punto di vista sia chiaro, chiedendo un feedback a chi ascolta;
- accogliere il punto di vista altrui con empatia;
- elencare una serie di possibili soluzioni in maniera libera e creativa;
- valutare quali possono essere le soluzioni più consone;
- scegliere di comune accordo la soluzione che sembra più efficace;
- mettere in pratica la soluzione;
- verificare, dopo aver fatto trascorrere un lasso di tempo, se la scelta implementata si è dimostrata realmente efficace;
- prevenire altre possibili situazioni e/o comportamenti che possono generare problemi.
Approcci psicologici per gestire il conflitto
- reale comprensione del problema: tramite l’analisi delle possibili cause alla base di difficoltà di comunicazione;
- comunicazione interpersonale: suggerisce strategie che possano favorire abilità comunicative competenze relazionali del singolo;
- gestione creativa del conflitto: stimola l’attitudine al problem solving e al pensiero laterale;
- negoziazione: guida la persona verso un atteggiamento di apertura e il compromesso;
- senso di autostima ed autoefficacia: supporta nella crescita personale, rende più consapevole delle proprie emozioni e della loro gestione.
- evitamento: consiste nell’evitare il confronto e si verifica laddove una discussione sia ritenuta inutile o poco importante.
- dominio: orientata al potere, non collaborativa;
- sottomissione: si dà maggior importanza al bisogno altrui.