Alloggi universitari: solo il 5% degli studenti trova posto negli studentati
Negli ultimi anni la questione alloggi universitari si è fatta sempre più spinosa per chi si appresta a diventare una matricola fuori sede. Decidere dove andare a vivere non è mai facile ma lo è ancora di più se i posti a disposizione sono pochi come risulta. Negli studentati in particolare entrano davvero in pochissimi.
Per chi decide di evitare di finire in condomini stipati pensare ai posti letto d’ateneo è la soluzione migliore. Ma questi alloggi universitari oltre a essere pochi prevedono una selezione oculata e che richiede degli impegni a cui assolvere con cadenze fisse.
Solo il 5% dei nuovi arrivati entra in uno studentato
Gli studentati sono sempre più di uno soprattutto nelle città che ospitano le sedi universitarie più famose. Nonostante questo i posti letto presenti al loro interno sono fin troppo esigui. Per fare un calcolo degli alloggi universitari realmente presenti il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari ha esaminato le accettazioni sul totale delle domande presentate.
La risposta è arrivata, ed è che solo il 5% dei futuri studenti riesce a procurarsi un posto in queste strutture. Nell’ultimo anno sono stati ben 764.000 i fuorisede a cercare alloggio in studentato, ma solo meno di 37.000 se lo sono riuscito a procurare. Chiaramente a livello regionale ci sono delle differenze, con maggiore disponibilità in determinate zone.
Le regioni dove gli alloggi universitari presenti negli studentati sono superiori alla media sono l’Umbria e la Calabria. In entrambe infatti la copertura delle domande supera il 10% (10,31% in Umbria e 11,69% in Calabria). Subito dopo queste due regioni viene il Trentino Alto-Adige dove la percentuale è di poco inferiore, ossia 9,99%.
Si scende ancora con le Marche che raggiungono una copertura del 9,72%. Uno scalino più alto la separa dalla Liguria, che supera di poco l’8,5%. Poi si piomba direttamente al 6,54% registrato per la Sardegna, vicina al Friuli Venezia Giulia che arriva appena al 6,4%. Da queste analisi è stata esclusa la Val d’Aosta.
Alloggi universitari, le regioni del Nord sono le meno “accoglienti”
In Veneto, dove molti si recano per studiare all’Università degli Studi di Padova o di Verona o ancora per l’ateneo veneziano di Ca’ Foscari o le possibilità sono poche. I posti negli studentati sono appena sufficienti per il 3,2% dei nuovi studenti, circa 2.400 posti su un totale di 74.330 domande.
Anche il Piemonte non se la passa bene anche se ha più disponibilità del Veneto in termini di alloggi universitari. Ha potuto sistemare il 3,92% degli studenti nei posti d’ateneo. In Lombardia, che a Milano vanta diversi atenei privati ambiti come l’Università Bocconi si riesce a superare la soglia del 4% anche se di poco (4,23%).
Speranze per il PNRR
Di fronte alla disperazione crescente delle future matricole universitarie a caccia di un tetto c’è per fortuna una luce in fondo al tunnel. Si tratta per la precisione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). I fondi forniti dall’Unione Europea non possono certo dimenticarsi dei giovani talenti (e degli alloggi universitari di cui hanno bisogno).
In particolare di interesse è la sezione 4, dedicata a Istruzione e Ricerca. Si parla non solo di nuovi posti per i dottorati e di nuovi asili nido per i bambini, ma anche di grossi lavori sulle infrastrutture scolastiche. Ottimista è anche il fatto che pare siano stati stanziati 300 milioni di euro per la creazione di nuovi posti letto per gli universitari.
Sta agli organismi regionali richiedere questo finanziamento, che non può superare i 40.000 euro per il singolo posto letto. Gli alloggi unviersitari che potrebbero nascere dopo questo intervento sono di sicuro almeno 100.000.
La clausola è che per l’assegnazione dei suddetti posti letto ci sia sempre una questione di merito da parte degli studenti (e con un occhio di riguardo per i meno fortunati). Circa il 40% del finanziamento dovrebbe essere destinato alle regioni del Mezzogiorno in forma prioritaria. In caso la somma non venga esaurita verrà ridestinata.